Vi presento la tukuONE

Eccola! Il risultato di mesi di lavoro con il cad, prove ed errori…ma nel (ormai) lontano Settembre 2014, questa è la prima scheda che integra il software di tukutuku

Si tratta di uno smart relay ovvero un interruttore controllato con l’app o dal sito web di tukutuku.

La scheda è larga 4.5cm e integra, oltre al relè (l’interruttore) ed il modulo wifi (sul retro della scheda, basato su Atheros 9331 – SoC Linux):

  • led di stato
  • modulo Bluetooth Low Energy per l’utilizzo dei controlli di prossimità grazie al protocollo iBeacon (ad esempio, per accendere/spegnere il dispositivo/elettrodomestico collegato al relè avvicinandosi/allontanandosi con lo smartphone)
  • sensore di corrente per la lettura della potenza assorbita dal dispositivo/elettrodomestico collegato al relè
  • cpu ATTiny84 programmabile (una sorta di Arduino con meno porte ma ugualmente programmabile)
  • alimentazione mediante porta miniUSB

Questa scheda è quella presentata alla Maker Faire 2014 e, ovviamente, nel frattempo è stata evoluta e miniaturizzata…ma è la prima ad integrare tukutuku …e pertanto meritava una menzione speciale sul mio blog 😉

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Qui la vedete in funzione, in una teca di plexyglass che alimenta una ipotetica TV 🙂

Outernet…la vera internet ?!

Come spesso accade, mi concedo una bella deriva dai portali e i social network e uno dei siti dove mi piace girovagare è Indiegogo.

Oggi, tra i tanti progetti, mi salta all’occhio Lantern : un progetto molto ambizioso, una sorta di canale di accesso parallelo alle informazioni presenti in rete, che sfrutta una piccola antenna per ricevere dati ed i satelliti per veicolare le informazioni (tecnologicamente, l’accesso ai dati via sat non è una grossa novità, ricordo di aver comprato una scheda per PC qualcosa come 10 anni fa…ma è il servizio a corredo dell’oggetto che è molto interessante).

Così vado a vedere la pagina del progetto e Lantern accede a quella che i loro fondatori hanno battezzato the outernet : l’altra internet, quella esterna 🙂

Mi vengono in mente tutte le riflessioni fatte sulla libertà della rete, su quanto – paranoie a parte – esistano aziende, tecnologie e azioni sulla rete che, in maniera più o meno forte, condizionano il comportamento degli utenti e, su larga scala, potrebbero anche condizionare l’evoluzione della nostra specie: sembra assurdo ? …pensate agli effetti dell’utilizzo di smartphone e mouse sulle nostre articolazioni. Senza contare che le abitudini delle persone sono irrimediabilmente cambiate: lo smartphone è ormai l’estensione di una delle nostre mani e, se prima ci si guardava in faccia, ora si fissano qui pixel più di quanto si guarda il mondo reale.

Ma tornando al topic, se è vero che internet è censurata da governi e dominata da giganti di cui i 3/4 sono fisicamente localizzati in una piccola regione della California, come si può liberare veramente la rete !?

the Outernet è una soluzione che sta riscuotendo un grosso successo…ma è anch’essa un’azienda e come tale, quanto impiegherà a modificare il servizio offerto nella direzione più redditizia ?

Nonostante in questi anni abbia spesso cambiato idea sul diritto d’autore, sul open source e sul open hardware quanto c’è de fidarsi di coloro che offrono un servizio apparentemente aperto e libero ?

Qualcuno, una volta ha detto: “se non si paga, sei tu il prodotto”…ed io ne sono più che convinto.

Voi che ne pensate ?

tukutuku su Il Roma

Qualche giorno fa mi ha contattato un giornalisa del quotidiano Il Roma e mi ha intervistato sul progetto.

Ecco il testo dell’intervista, realizzata dal giornalista Francesco Piccolo:

Il 2015 sarà l’anno dell’Internet delle Cose: un’evoluzione tecnologica grazie alla quale gli oggetti di utilizzo quotidiano diventano intelligenti e comunicano tra loro, rilasciando informazioni sui consumi ed automatizzando le operazioni. Si tratta di soluzioni che favoriscono la domotica ed ottimizzano tempi e consumi. Quando questa tecnologia diverrà semplice e alla portata di tutti?
Antonio Picone collabora a Tukutuku, il software che permette di controllare e programmare i dispositivi domestici attraverso Smartphone, Pc e tablet.

Antonio, ci fai un esempio delle potenzialità dell’Internet delle Cose?

Quando si parla di IoT (acronimo di Internet of Things), ci si riferisce spesso al semplice controllo remoto apparecchiature sinora accessibili solo da vicino, come termostati, interruttori, irrigatori.
L’IoT non è solo questo: la rete rende disponibile un’ampia serie di servizi, come previsioni meteorologiche, memorizzazione di informazioni e potenza di calcolo, che di fatto renderanno estremamente più evolute le apparecchiature elettroniche attuali.
L’irrigatore, ad esempio, potrebbe attivarsi in funzione delle previsioni meteo di servizi online, la TV potrebbe scollegare l’antenna se sono previsti fulmini, la lavatrice potrebbe interrompere il lavaggio se nel contempo vi è un altro elettrodomestico che sta assorbendo molta potenza, le luci di casa potrebbero spegnersi automaticamente quando andiamo via; tutto in completa autonomia!

Come funziona Tukutuku, e qual è il suo vantaggio competitivo rispetto ai prodotti simili?

Tukutuku è un software installato su una piccola scheda elettronica provvista di wifi che, quando collegata ad un elettrodomestico, consente di controllarne accensione, spegnimento e monitorarne i consumi.
Una volta connessa ad Internet, la scheda sarà completamente controllabile da PC, tablet o smartphone.

La nostra idea nasce con l’obiettivo di rendere estremamente semplice l’accensione e lo spegnimento degli elettrodomestici, consentendo inoltre l’applicazione di funzioni evolute come quelle descritte prima. Rispetto alle altre soluzioni di domotica, il nostro obiettivo è realizzare un software semplice ma potente, che consenta a chiunque sia in grado di utilizzare uno smartphone, un PC o un tablet di monitorare, controllare e programmare i propri elettrodomestici.

A mio avviso, il vantaggio di Tukutuku rispetto a prodotti e servizi concorrenti sta nel poter abbracciare modelli di business legati sia ai prodotti che ai servizi, siano essi rivolti ad utenti finali che ad aziende: Tukutuku potrebbe essere disponibile in elettrodomestici o dispositivi per la smart home, piuttosto che essere integrato in apparecchiature industriali, senza contare il valore, industriale e domestico, delle informazioni acquisite sul monitoraggio delle abitudini e dei consumi degli apparecchi.

Attualmente state ricercando sponsor per fare di Tukutuku la soluzione nativa di un prodotto domestico. Esiste già un prototipo che si interfaccia con il software?

Si: Tukutuku è attualmente installato su una piccola scheda elettronica di nostra concezione, che si presta bene all’integrazione in elettrodomestici o nella realizzazione di “smart outlet”. Abbiamo realizzato un numero limitato di prototipi e mostrato il funzionamento del software in alcune fiere ed eventi del settore.
Stiamo lavorando ad una versione evoluta della scheda ed alla versione Android dell’app, oltre ad evolvere le funzionalità del software, i servizi premium e l’applicazione di logiche di controllo, programmazione e monitoraggio dei dispositivi.